I volti della memoria
“Davanti alla casa c’è mia zia che stava per partorire, era all’ottavo mese. Ha la pancia squarciata da una raffica di mitra. I suoi tre figli, di quattro, cinque e sette anni, sono vicini a lei, con la testa quasi tagliata in due, forse dalla stessa raffica che ha ucciso lei”.
“‘Hanno ucciso papà, hanno ucciso papà’. L’urlo della mamma, la sua corsa veloce e inutile, il tedesco che le punta il mitra per farla andare via. Anche io giro l’angolo, papà è a terra, c’è solo lui a terra. Altri uomini sono in piedi, davanti ai fucili. Scappo”
“Quando cade gli vado vicino. La testa è nel sangue, in una pozza che si allarga… Papà guarda il cielo. Gli tocco le mani, sfioro il viso. Non si muove… Il foro è lì, grande, in mezzo alla fronte”
“Davanti alla casa c’è mia zia che stava per partorire, era all’ottavo mese. Ha la pancia squarciata da una raffica di mitra. I suoi tre figli, di quattro, cinque e sette anni, sono vicini a lei, con la testa quasi tagliata in due, forse dalla stessa raffica che ha ucciso lei”.